Quando sono invocabili gli istituti della giustizia riparativa?
Con sentenza n. 31699, depositata il 20 luglio 2023, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un imputato, accusato dei delitti di minaccia aggravata e di lesioni personali.
È possibile contestare la recidiva anche successivamente al decorso del termine di prescrizione?
Stante l’esistenza di un contrasto giurisprudenziale, la Corte di Cassazione ritiene di devolvere alle Sezioni Unite la questione riguardante la possibilità di contestare la recidiva anche successivamente al decorso del termine di prescrizione, calcolato alla luce dell'originaria imputazione.
Riconosciuta la violenza sulle cose se il ladro strappa dal bene rubato il segnalatore d’allarme
Condanna definitiva per l'uomo finito sotto processo per il blitz messo a segno in un centro commerciale. Impossibile, secondo i Giudici, mettere in discussione l'aggravante prevista in caso di violenza sulle cose. L'azione compiuta dal ladro e consistita nello strappare via dal bene sottratto un'etichetta magnetica adesiva è assimilabile alla condotta che si concretizza nella rimozione della placca antitaccheggio.
Percosse e minacce “sporadiche” contro la moglie: marito non condannabile per maltrattamenti in famiglia
La Corte d’Appello di Salerno assolveva un imputato dal reato di maltrattamenti nei confronti della moglie, ritenendo l’assenza dell’elemento essenziale della abitualità della condotta vessatoria, nonché la genericità e la lacunosità delle dichiarazioni della parte offesa.
Rumori a tutte le ore e buste dell’immondizia davanti alla porta della vicina di casa: legittima la condanna per stalking
Palese, secondo i Giudici, la gravità delle molestie, pressoché quotidiane, rivolte dalla donna sotto processo alla vicina di casa. Inequivocabili le ripercussioni subite dalla persona offesa, arrivata a non accedere allo stabile da sola perché terrorizzata.
La S.C. specifica il concetto di cose esposte per necessità e consuetudine alla pubblica fede
Un imputato, accusato di essersi impossessato di un cellulare custodito in un’auto parcheggiata all’interno di una struttura sportiva, ricorre in Cassazione lamentandosi, in particolare, della sussistenza delle aggravanti riconosciute dalla Corte territoriale.
Reati fiscali: per la Riforma Cartabia la confisca resta obbligatoria e non può essere oggetto di patteggiamento
Un imputato, accusato di alcuni reati fiscali, ricorre in Cassazione sostenendo l’errore da parte del GUP nell’aver disposto la confisca dei beni in sequestro «sebbene nell'accordo raggiunto tra le parti vi fosse l'espressa indicazione che detti beni non potessero essere sottoposti a confisca non potendosi affermare che fossero il profitto del reato».
La Riforma Cartabia non salva l’imputato dal reato di maltrattamenti in famiglia
Un imputato, accusato di maltrattamenti in famiglia, ricorre in Cassazione sostenendo che, in seguito alle modifiche apportate dalla Riforma Cartabia (d.lgs. n. 150/2022), il giudice avrebbe dovuto valutare la possibilità di disporre l’avvio di un programma di giustizia riparativa, «facoltà esercitabile anche d’ufficio in base alla nuova previsione contenuta dall’art. 129-bis c.p.p.».
Rissa aggravata dalle lesioni e quantificazione del danno morale o biologico
Nel caso in esame, la Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la sentenza della Corte d’Assise milanese che ha condannato alcuni imputati per il delitto di rissa di cui all’art. 588, comma 2, aggravato ai sensi dell’art. 61, comma 1, n. 11-quinquies, c.p.
Condannato per truffa l’avvocato che si fa versare un compenso superiore a quello riconosciuto dal giudice
Confermata la condanna per truffa a carico di un avvocato per aver dichiarato al suo cliente un esito giudiziario diverso da quello reale, in relazione alle spese legali liquidate dal giudice, e per essersi fatto versare, di conseguenza, un compenso decisamente superiore a quello reale. Cade però la condanna per patrocinio infedele.