AVVOCATO

Cambia ancora l'esame di avvocato: per il 2023 previsti uno scritto e un orale in tre fasi

21 Giugno 2023

«AIGA accoglie positivamente l’emendamento approvato sull’esame di abilitazione alla professione forense. Infatti, dopo le innumerevoli critiche mosse alla circolare interna del Ministero della Giustizia diretta alle Corti di Appello, si è aperto un dibattito con il Ministero su possibili soluzioni correttive». Lo ha affermato in una nota il Presidente di AIGA Francesco Paolo Perchinunno.

«L'emendamento proposto da AIGA recepisce la richiesta avanzata al Governo circa un mese fa di una sola prova scritta, che dunque tiene conto delle criticità che vi erano per l'esame di abilitazione». Mentre «la prova orale suddivisa in tre fasi rappresenta un test che non vuole eliminare il buon esito della modalità d'esame sperimentata con il doppio orale» prosegue il Presidente dei Giovani Avvocati.

La sessione 2023 sarà quindi «un banco di prova per stabilire poi in modo definitivo il futuro esame di abilitazione che vada di pari passo ad una modifica organica dell'accesso alla professione» chiosa Perchinunno.

AIGA chiede infine di avviare un tavolo di confronto da settembre, così da valutare insieme al Ministero e al CNF «i passi da compiere per una rivisitazione della professione, partendo dall’aggiornamento del percorso di laurea in giurisprudenza».

Ma cosa prevede l'emendamento in sé? Innanzitutto, le modalità descritte nel comma 1 sono limitate alla sessione 2023, mentre si rimanda per tutto quanto non previsto all'art. 49 l. n. 247/2012.

L'esame si articola in una prova scritta e in una prova orale. La prima prova sarà quella scritta ed avrà ad oggetto la «redazione di un atto giudiziario che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, su un quesito proposto in materia scelta dal candidato tra il diritto civile, il diritto penale e il diritto amministrativo».

Per quanto riguarda la valutazione, ogni componente della sottocommissione dispone di dieci punti di merito: all'orale si passa quindi con un punteggio di almeno 18 punti.

La seconda prova sarà orale e si articolerà in tre fasi.

La prima fase consiste nell'esame e discussione di una questione pratico-applicativa, nella forma della soluzione di un caso, che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale, in una materia scelta preventivamente dal candidato tra le seguenti: diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo.

La seconda fase si espleta nella discussione di «brevi questioni che dimostrino le capacità argomentative e di analisi giuridica del candidato relative a tre materie, di cui una di diritto processuale, scelte preventivamente dal candidato tra le seguenti: diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo, diritto processuale civile, diritto processuale penale».

E infine la terza fase, in cui il candidato dovrà dare dimostrazione di conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato.

Anche in questo caso ogni componente della sottocommissione dispone di dieci punti di merito per l'esame e la discussione del caso pratico, e per ciascuna delle materie delle altre due fasi della prova orale.

Sono considerati idonei i candidati che ottengono nella seconda prova un punteggio complessivo non inferiore a 105 punti e un punteggio non inferiore a 18 punti in ognuna delle materie.

Tutte le indicazioni relative all'inizio delle prove, al sorteggio per l'orale, alla pubblicità delle sedute nonché alle modalità di comunicazione delle materie scelte, saranno fornite dal DM Giustizia che indice la sessione d'esame.